28 maggio 2010

Templari: tutti ne parlano, pochi ne sanno


Quando si parla di Templari, spesso la persona comune identifica il ruolo di questo illustre ordine con un qualcosa di molto vicino alle attività di una setta segreta. La causa di tale distorsione risiede, senza ombra di dubbio, nella scadente qualità degli scritti di cui siamo continuamente inondati.
Come qualche scellerato cialtrone ha cercato di far credere, i bravi Templari passavano le loro giornate nell'ozio, a discutere di filosofia e massimi sistemi, ed alla continua ricerca di una “sapienzialità” che gli sarebbe stata trasmessa da infedeli ed eretici.
Davvero stupidi questi Templari, se si considera che si facevano pure ammazzare, e a centinaia. Si perchè, nei ritagli di tempo, tra una seduta spiritica ed una discussione soteriologica, uscivano dai loro castelli incantati per andare ad attaccare gli stessi da cui ricevevano poi, sottobanco, i magici segreti dell'umanità.
Che tipi pittoreschi..! Con quei loro candidi mantelli... e con quella insulsa croce di colore rosso..! Chissà cosa voleva significare? (Magari ce lo spiegherà il prossimo autore deficiente).

Fatto sta che, come accennato, siamo letteralmente invasi da libercoli di “esoterismo templare”, scritti da individui ignoranti o in malafede e traboccanti vera e propria immondizia.
Qualcuno, più sensato, ragiona sugli insediamenti dell'Ordine nel vecchio continente, lasciandoci (a volte) intendere che le case del Tempio fossero piene di cavalieri, circostanza ben lontana dalla realtà, per il semplice fatto che costoro erano essenzialmente dei militari.
Più volte, ci siamo chiesti il motivo per cui ci si ostina a cercare i Templari dappertutto, tranne nel posto in cui, per definizione, dovevano trovarsi. I Templari, quelli veri, stavano in Terra Santa a combattere.
Non a caso, è significativa la rarità degli studi sulle fortificazioni, sullo stile di vita e su tutte quelle attività, di carattere militare, tipiche dell'Ordine del Tempio.
Sarà, forse, perchè su questi temi c'è poco da inventare?

8 maggio 2010

La traslazione della Santa Casa


La casa della Vergine Maria era formata da tre pareti addossate ad una grotta, scavata nella roccia, tuttora compresa e venerata nella Basilica dell'Annunciazione di Nazareth.
La tradizione popolare vuole che, nella notte tra il 9 e il 10 dicembre del 1294, le pietre che componevano i muri della costruzione venissero trasportate in volo dagli angeli. In realtà, dall'analisi dei documenti, si ha conferma che il trasferimento avvenne per mare, su navi crociate.

Secondo P. Giuseppe Santarelli, dopo la cacciata dei cristiani dalla Terra Santa da parte dei mussulmani, un esponente della famiglia Angeli Comneno, regnante nell'Epiro, si preoccupò di salvare la Santa Casa, che fu trasportata prima a Tersatto (nell'attuale Croazia) nel 1291, poi ad Ancona nel 1293 ed infine a Loreto il 10 dicembre 1294.

Ma chi furono i crociati autori di questa mitica impresa?

La prima ipotesi di un coinvolgimento templare fu formulata dalla dott.ssa Loredana Imperio nella relazione “Considerazioni ed ipotesi sulla probabile traslazione, via mare, dei resti della casa di Nazareth”, presentata al III Convegno di Ricerche Templari della L.A.R.T.I. (Casale Monferrato, 26-27 ottobre 1985).

Sulla stessa linea, l'illustre storico ed esperto Gabriele Petromilli, autore di pregevoli testi sull'Ordine del Tempio, tra cui I Templari e la Santa Casa di Loreto” (Edizioni Aratron, 1987), il quale ha sempre sostenuto la possibilità che ad effettuare l'incredibile recupero ed il relativo trasporto siano stati proprio i Templari.

Tra i cronisti dell'epoca crociata, fu Guglielmo di Tiro ad affermare che i Templari avessero in custodia il luogo terreno dell’incarnazione di Cristo, così come Jacques de Vitry e lo stesso Joinville, segretario e biografo del re di Francia Luigi IX, i quali confermarono, nei loro scritti, la presenza templare a Nazareth.
Persino un monaco viaggiatore domenicano, Ricoldo da Monte Croce, riportò che la casa di Maria fosse stata costantemente vegliata da un cavaliere e da tre sergenti templari.

Per quanto riguarda la famiglia Angeli Comneno, è interessante rilevare che la stessa era imparentata con quella dei de La Roche, famiglia francese cui apparteneva Amaury, maestro di Francia dal 1265 al 1274.
Senza contare che l'unica organizzazione dell'epoca che avesse le strutture e le capacità per portare a termine un'impresa del genere era la Milizia del Tempio, la cui potentissima base di Chateau Pelerin (Atlit) si trovava a breve distanza da Nazareth.

Altro aspetto degno di rilievo è che, murate tra le pietre della Santa Casa, sono state rinvenute cinque croci di stoffa rossa di crociati o, più probabilmente, di cavalieri di un ordine militare che nel medioevo difendeva i luoghi santi e le reliquie.
Non a caso, un affresco presente all’interno del Santuario di Loreto, nella cappella detta “dei Francesi” (o “del SS. Sacramento”), ricorda come i Templari si batterono valorosamente per la difesa di Nazareth.