19 giugno 2009

I Templari e la sindone di Cristo


Barbara Frale
“I Templari e la sindone di Cristo”
Il Mulino - Collana “Intersezioni” - pp. 272


I Templari, l'ordine religioso-militare più potente del Medioevo, con tutta probabilità per un certo periodo custodirono la sindone oggi conservata a Torino. Venerato nel più rigido segreto e conosciuto nella sua reale natura solo dai maggiori dignitari dell'ordine, il telo era conservato nel tesoro centrale dei Templari, che avevano fama di essere autorità nel campo delle reliquie. In un'epoca di confusione dottrinale diffusa in gran parte della Chiesa, la sindone per i Templari rappresentava un potente antidoto contro il proliferare delle eresie. Seguendone l'itinerario nel corso del Medioevo l'autrice procede anche a ritroso nel tempo, fino agli albori dell'era cristiana, aprendo una prospettiva nuova sulla controversa reliquia.

Barbara Frale, storica ed esperta di documenti antichi, è ufficiale dell'Archivio Segreto Vaticano. Studiosa dei Templari e delle crociate, ha scritto "L'ultima battaglia dei Templari" (Viella, 2001), "Il papato e il processo ai Templari" (Viella, 2003) e "I Templari" (Il Mulino, 2004; trad. inglese, francese, spagnola, portoghese, polacca e ceca).

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1 giugno 2009

Il Beauceant

Il Beauceant, il caratteristico vessillo del Tempio, oltre ad essere raffigurato nei modi più disparati e fantasiosi, viene il più delle volte erroneamente riportato con il campo bianco sottoposto a quello nero. Ciò è estremamente sbagliato anche da un punto di vista teologico, poichè è la bianca confraternita a sottomettere il nero avversario.

Un conforto, in questo senso, ci giunge da uno degli splendidi affreschi della chiesa di San Bevignate di Perugia, in cui, esempio unico al mondo, è ancora possibile scorgere il Beauceant nelle forme e colori originali.


Come si può notare, la parte bianca è dominata dalla croce rossa dell'ordine, contrariamente alle strampalate ricostruzioni dei soliti incompetenti di turno che collocano la croce a cavallo delle due porzioni (oltretutto invertite).


Per completezza, è necessario precisare che nell'affresco di Perugia è raffigurato il vessillo minore, in dotazione ai commendatori per l'utilizzo in battaglia, da non confondersi col gonfalone vero e proprio, più grande e privo di croce, che precedeva il grosso dell'esercito templare nei suoi spostamenti.